Artisti: Daniel Gustav Cramer, Renata De Bonis, Giulio Delvè, Jason Dodge, Gianni Ferrero Merlino, Renato Leotta, Emiliano Maggi, Jonathan Monk, Benedetto Pietromarchi, Salvo, Gabriele Silli, Santiago Taccetti.
Il progetto HYPERMAREMMA si pone l’obiettivo di attivare la zona della Toscana del sud, nota come Maremma, riportando l’attenzione su una parte di quest’area geografica mediante l’intervento di artisti emergenti e contemporanei invitati a relazionarsi con la storia del luogo, il panorama che lo caratterizza e le sue atmosfere adatte per lo sviluppo di una costellazione di eventi a partire dal 2019. Il piano di intervento si basa su un’incursione mirata sul territorio, configurata su tre piani distinti in tre capitoli volti a creare un dialogo tra luogo e opere d’arte per la sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi. Opere visuali, avventure sonore, performance e residenze d’artista avranno l’unico scopo di attivare e fecondare il territorio maremmano mediante una reale “iperattività”.
La mostra, dal titolo Mare Mare, si struttura su un intervento intimo nelle sale del palazzo, attraverso l’inserimento di opere che possano aprire spunti di riflessione e visioni sulle tematiche del mare, con l’obiettivo di riportare innanzitutto l’attenzione sull’elemento che ha reso nel tempo la Maremma uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, attribuendo a tutti i luoghi collinari della zona, come il borgo di Capalbio, una necessaria interazione con il litorale per fini commerciali, turistici o di collegamento. La riflessione che attraverso questa mostra si intende suscitare parte dal complesso dialogo tra terraferma e acqua, inteso come eterna oscillazione tra stasi e dinamismo, tra pensiero e azione, che da sempre ha reso la superficie marina, i suoi abissi e le sue ambientazioni, di grande interesse per l’uomo, vivendo il mare attraverso visioni romantiche, esigenze di sopravvivenza, punto di approdo alle zone interne o di incursione di eventuali conquistatori, momento di isolamento dalla comunità o ricongiunzione con la realtà. Si tratta di un tributo al mare, in alcune sue sfaccettature, attraverso la visione di un gruppo di artisti invitati a relazionarsi con il tema mediante il proprio linguaggio, per comporre un percorso espositivo con opere che possano raccontare il mare, i suoi effetti o le sue leggende.
L’edificio in cui prende forma l’atto primo del primo capitolo, è situato nel punto più alto del borgo medievale di Capalbio. L’edificio è composto dalla Rocca, che sorse come possedimento dell’Abbazia delle Tre Fontane di Roma e dal palazzo signorile conosciuto con il nome di Palazzo Collacchioni che fu realizzato in epoca rinascimentale. Nel corso del 1200 la rocca passò alla famiglia Aldobrandeschi che la ampliò, conferendole un aspetto ancora più fortificato. La torre costituisce il nucleo originario del complesso e il simbolo di questa parte di Maremma, punto ideale per iniziare questa avventura che prenderà forma nell’arco di tutta l’estate coinvolgendo altri luoghi.