Hypermaremma inaugura ufficialmente la sua quinta edizione sabato 8 aprile con Tulip, la monumentale opera scultorea dell’artista Virginia Overton.
Posizionata presso la Polveriera Guzman di Orbetello e fronteggiando la laguna, Tulip è un’opera di 6 metri d’altezza in calcestruzzo punteggiata da una costellazione di ‘finestrelle’ di vetro rosa. Disposti “schiena contro schiena”, tre segmenti verticali ricavati da stampi preesistenti e tipicamente utilizzati per la costruzione di grandi gallerie formano una struttura eretta che si apre verso la volta celeste.
Presentata per la prima volta in occasione della 59° Biennale di Venezia, Tulip attiva una nuova forma di collaborazione che punta a condividere importanti produzioni esistenti in dialogo con il paesaggio della Maremma. Il lavoro della Overton dialogherà con la storica architettura della Polveriera Guzman: edificio costruito nel 1692, in epoca spagnola, dall’architetto fiammingo Ferdinand De Grunembergh. Nel corso della storia fu utilizzato come deposito di polveri da sparo, rimanendo chiuso al pubblico per molto tempo. Attualmente è la sede del Museo archeologico di Orbetello dove reperti etruschi, romani e medievali recuperati nelle località limitrofe, sono conservati per raccontare le gesta delle popolazioni del passato.
Sebbene nascosto da un’apparente imperscrutabilità, il medium impiegato non viene mai scelto da Virginia Overton puramente per la sua estetica, ma anche per la sua storia e per il potenziale futuro che racchiude. Interessata al riciclo, alla ricontestualizzazione e al riadattamento, Overton utilizza spesso materiali riciclati o ready-made che trova nei detriti della vita quotidiana del paesaggio urbano.
L’interesse di Overton per l’arte pubblica ha origine dalla sua funzione simbolica all’interno di uno spazio collettivo, dove le sue sculture spesso richiamano l’attenzione sull’inesorabile necessità di equilibrio delle dimensioni e gravità. Il pubblico è invitato a muoversi intorno all’opera e alle sue panchine circostanti senza prediligere un’unica prospettiva. Tulip e il paesaggio maremmano riflettono sul nostro territorio e sulla nostra comunità, mettendoli entrambi in primo piano.
Virginia Overton è nata a Nashville, Tennessee, nel 1971 e vive e lavora a Brooklyn, New York. Il lavoro di Overton comprende installazioni, sculture e fotografie ed è il risultato della sua risposta intuitiva ad uno spazio specifico. Da un processo di ricerca ed esplorazione, l’artista crea opere che riattivano l’esperienza spaziale e sensoriale dello spettatore con un’elegante fisicità. Improntata a un’etica del risparmio, Overton impiega materiali quotidiani ed elementari per confrontarsi con un luogo, la sua posizione geografica e la sua storia. Tavole di legno, travi, metallo, fango, cartongesso e mattoni – oggetti comunemente associati al lavoro edile o all’agricoltura – vengono tagliati, piegati, impilati e martellati, spesso fino al raggiungimento del limite fisico del materiale. Evocando la potenza e la qualità sensoriale dei materiali, le sue sculture e installazioni mostrano l’energia e le associazioni racchiuse nelle loro parti costitutive.
Tra le sue mostre personali: Frist Art Museum, Nashville (2022); Goldsmiths CCA, Londra (2022); White Cube Hong Kong (2020); Socrates Sculpture Park, New York (2018); Museum of Contemporary Art Tucson, Arizona (2017); Whitney Museum of American Art, New York (2016); Aldrich Contemporary Art Museum, Ridgefield, Connecticut (2016); Museum of Contemporary Art, Miami (2014); Westfälischer Kunstverein, Münster, Germania (2013); Kunsthalle Bern, Svizzera (2013); The Power Station, Dallas, Texas (2013); e The Power House, Memphis, Tennessee (2007). Tra le mostre collettive figurano la 59ª Biennale di Venezia (2022); The Ranch, Montauk, New York (2021); Hayward Gallery, Londra (2020); Front Triennial, Cleveland (2018); Museum of Contemporary Art, Detroit, Michigan (2017); Institute of Contemporary Art, Philadelphia, Pennsylvania (2016).
Il suo lavoro è rappresentato dalle gallerie White Cube, Bortolami Gallery, Galerie Francesca Pia
In collaborazione con White Cube
Un ringraziamento a Bortolami Gallery e Galerie Francesca Pia
Con il patrocinio di Comune di Orbetello
Comunicato stampa Testi critici