Hypermaremma è lieta di presentare il primo appuntamento del programma della sesta edizione, sabato 30 dicembre, alle ore 16:30, con un intervento di Claire Fontaine dal titolo Left & Right, per salutare il vecchio anno, accogliere il nuovo in arrivo ed estendere il programma al periodo invernale.
Left & Right (2023) è un’opera di Claire Fontaine realizzata dopo aver condotto una ricerca sulle ‘emoticon’ più utilizzate con l’intento di porre l’osservatore di fronte a un’insegna rappresentativa di un nuovo linguaggio dell’umanità, in grado di racchiudere, all’interno di semplici messaggi stilizzati, uno stato d’animo, un’emozione o un’espressione che non necessiti più del mezzo della parola. Trasporre la storia delle ‘emoticon’ all’interno di una ricerca artistica risulta un atto di estremo interesse per tramutare simboli immediati in parole internazionali, superando così le barriere linguistiche generate dai diversi idiomi e dando vita a una nuova forma espressiva globale.
Attraverso la mimica di icone che occupano la sfera visuale e privata di chi quotidianamente si imbatte nel linguaggio del web, in occasione dell’inaugurazione della sesta edizione di Hypermaremma, gli artisti mettono a disposizione del territorio maremmano un messaggio di forte impatto interpretativo, collocando l’opera sulla sommità di un colle nei terreni della Fattoria Stendardi, dove giace una struttura architettonica incompleta destinata all’utilizzo rurale. L’opera luminosa diventa così un messaggio ultraterreno sospeso nel vuoto, durante le ore notturne, e un messaggio subliminale che enfatizza i resti dell’intervento dell’uomo sul pianeta, nelle ore diurne, attivando, ancora una volta, un dialogo con la natura insito nella missione del progetto Hypermaremma.
Claire Fontaine è un collettivo artistico fondato da James Thornhill e Fulvia Carnevale nel 2004 a Parigi. Dal 2017, vive e lavora a Palermo. La denominazione, che deriva da un noto brand francese di cancelleria, trae ispirazione dalla celebre ‘Fontana’ di Marcel Duchamp per enfatizzare la pratica neo-concettuale su cui il collettivo agisce provocatoriamente, mettendo in discussione la questione dell’autorialità e rielaborando iconografie familiari all’immaginario popolare. Definendosi come “artista ready-made”, il collettivo pone l’accento sull’importanza fondamentale della cooperazione rifiutando il genio individuale. Il collettivo svolge un’indagine continua sulla realtà come oggetto di interesse per l’elaborazione delle opere, attraverso l’utilizzo di vari media, in particolare attraverso opere luminose che recuperano il linguaggio delle insegne stradali, o tramite il mezzo della fotografia che acquista una forte risonanza nello spazio pubblico e nello svolgimento della vita quotidiana di ogni individuo.
Un ringraziamento a Fattoria Stendardi, Giorgio Stefanelli, Terenzi Wines
Comunicato stampa Testi critici